Le nostre ricchezze interiori
dal libro La Vita Interiore di Padre Vincenzo Cuomo
La prima ricchezza interiore è la vita divina, la grazia santificante che è principio e sorgente dalla quale derivano le altre ricchezze.
Ricorriamo ad un paragone preso dalla vita naturale del corpo: se manca la vita ad un uomo, viene a mancare tutto: egli non vede, non sente, non gusta, non cammina… finisce ogni attività dei sensi.
Così è la vita Divina della grazia: se vi è, allora il cristiano è attivo sul piano soprannaturale e vive di fede, di speranza, di carità, in lui si sviluppano i doni dello Spirito Santo, si perfeziona ogni virtù.
Vi sono, dunque, nel cristiano tutti i beni sopraelencati, come dote unita alla grazia e come capacità o potenzialità che abilitano il cristiano a compiere opere soprannaturali.
Questi tesori li riceviamo con la Grazia che Dio ci ha donato: le virtù soprannaturali – i doni dello spirito Santo, le Beatitudini. . . dopo di che resta solo in cielo la beatitudineeterna detta anche gloria.
Dio ci ha arricchiti di questi doni: tocca a noi corrispondere con l’impegno personale, costante e generoso della buona volontà.
Chi è fedele sino alla fine, dice l’Apocalisse, avrà la corona della Gloria.
Vivere… divinamente
Animato dal dono divino della Grazia e arricchito da tutto il corteo dei doni di DIO sopra ricordati, il cristiano deve vivere una vita divina, perché tutto in lui è divinizzato, tutto è Santo.
Ogni creatura ha la propria natura e opera secondo la sua natura: la bestia vive da bestia…; l’uomo naturale (non battezzato) vive umanamente; il battezzato, figlio di Dio, deve vivere ed operare “divinamente”.
Non diciamo più, perciò, umanamente parlando… naturalmente parlando… A noi cristiani non è lecito perché faremmo torto alla nostra vita divina.