Come già annunziato (qui), su richiesta del coetus fidelium «Sant’Andrea Avellino», oggi pomeriggio il Rev. Don Giorgio Lenzi (IBP), presso l’Arciconfraternita di S. Maria del Soccorso all’Arenella, ha celebrato la S. Messa cantata in Rito Romano antico secondo le intenzioni del Santo Padre Benedetto XVI e in ringraziamento a Dio per il dono straordinario del Suo Ministero di Sommo Pontefice della Chiesa Universale.
Nella sua bella omelia, Don Lenzi ha paragonato l’intero Pontificato di Benedetto XVI ad un lungo e continuo “esorcismo” contro satana, presente e operante non solo nella società ma, purtroppo, anche nel Tempio Santo di Dio: in questo senso vanno letti i lungimiranti provvedimenti e l’adamantino insegnamento di questo umile e per questo eccelso e degnissimo Successore del Beato Apostolo Pietro, a cominciare da quelli relativi alla Sacra Liturgia, con l’inestimabile dono del motu proprio «Summorum Pontificum», e dalla strenua difesa dell’unica famiglia possibile, quella voluta da Dio, costituita esclusivamente dall’unione fra uomo e donna nel sacro vincolo del Matrimonio.
Il prezzo di tutto ciò, però, come tutti noi ben sappiamo, è stato altissimo e dolorosissimo: la Croce, che con odio feroce è stata posta sulle Sue spalle dai nemici di Dio e che si è concretizzata anche attraverso i continui, infanganti attacchi dei mass-media.
In effetti, com’è noto, questa croce è stata resa ancora più dolorosa dai comportamenti indegni di ecclesiastici che, quali novelli Giuda, hanno tradito il Vangelo, il Signore e il Papa.
Benedetto XVI, memore dell’esempio e dell’insegnamento del Maestro Divino, ha preso su di sé la Croce, l’ha portata con amore e sofferenza, pagando di persona i peccati di altri, fino all’estrema, dolorosissima decisione di “salire sul monte”, per offrirsi vittima a Dio per la salvezza dell’umanità e della Chiesa.
Tanti, troppi, hanno disprezzato e tuttora disprezzano Benedetto XVI, anche chi ha avuto tutto da Lui, anche chi avrebbe dovuto difenderlo. La grandezza di questo gigante della santità rimane ancora, per molti, incompresa. Dio, però, un giorno, la farà risplendere fulgida di gloria dinanzi a tutti. Questa è la nostra speranza.
Grazie, Santo Padre Benedetto XVI, per il tuo sacrificio e per la tua immolazione! Il Signore e la Mamma nostra Celeste ti ricompensino sovrabbondantemente per tutto quello che hai fatto e che continui a fare per la Santa Chiesa!
A.S.
Viva Benedetto XVI!