Pubblico il testo dell’ultimo editoriale di “Radicati nella Fede“, estremamente interessante e coraggioso.
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Hanno chiuso il Cielo
Editoriale “Radicati nella fede” – Anno VII n° 3 – Marzo 2014
È la liturgia che si deve adattare al tempo degli uomini, o è il tempo degli uomini che deve prendere la forma della liturgia cattolica?
Ci sembra che la questione cruciale sia tutta qui.
Un cristianesimo “modernistico” che vede le verità di fede emergere dal profondo della coscienza degli uomini, vorrebbe che la liturgia prendesse le mosse dal vissuto antropologico, dalla vita degli uomini, per celebrare la consapevolezza umana del proprio rapporto con Dio. In fondo è stata questa la linea vincente di questi anni: la liturgia ha sempre di più celebrato l’uomo, anche quando ha celebrato la fede dell’uomo. Insomma, la liturgia si è adattata alla vita del tempo. Risultato? Una tragedia! Dio e le cose eterne praticamente scomparse dalle chiese, per far posto alla fede dei credenti, che esprimono, commentano, interpretano quello che loro vivono nei confronti di Dio. La liturgia riformata parla nel migliore dei casi della Chiesa, ma quasi mai di Dio. E quando parla della Chiesa, lo fa più secondo l’ottica di “Popolo di Dio in cammino” che come “Corpo Mistico di Cristo”. Continua a leggere
