Nuova Santa Messa in Rito Romano Antico a Napoli

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Cari Amici,

con grande gioia Vi comunico che Sua Em.za Rev.ma il Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, accogliendo la richiesta di applicazione del motu proprio «Summorum Pontificum» avanzata dal nostro Coetus fidelium «Sant’Andrea Avellino», ha stabilito che le celebrazioni secondo l’Usus antiquior del Rito Romano abbiano luogo ogni domenica e festa di precetto alle ore 18:30 presso la Chiesa della Reale Arciconfraternita di Santa Maria del Soccorso (quartiere Vomero-Arenella, piazzetta Giacinto Gigante 38), a partire dal 7 dicembre p.v., II domenica d’Avvento e vigilia della Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima. Il celebrante sarà il Rev.do Don Antonio Luiso, vice-parroco presso la Chiesa di S. Giovanni Battista dei Fiorentini al Vomero.
Siamo grati a Nostro Signore Gesù Cristo e al Cuore Immacolato di Maria per tale incomparabile dono; non possiamo, tuttavia, non rivolgere il nostro filiale ringraziamento anche al Cardinale Sepe per la paterna benevolenza e l’esemplare sollecitudine pastorale dimostrata nei nostri confronti, nonché al Parroco della Chiesa di S. Maria del Soccorso e al Governo dell’Arciconfraternita per la generosa e calorosa accoglienza.
Siete tutti invitati a partecipare numerosi e a diffondere la notizia.
In unione di preghiera
In Cordibus Iesu et Mariae

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Quare tristis es, anima mea…?

Domenica scorsa, 29 giugno 2014, alle ore 12:15, il Rev.do Don Andrew Southwell ha celebrato, in canto, l’ultima Santa Messa in Rito Romano antico nella Cappella di Sant’Andrea Avellino della Basilica di S. Paolo Maggiore in Napoli.

Profonda era la mestizia negli occhi e dei fedeli che hanno assistito al sacro rito e di alcuni Teatini, il Padre Provinciale, l’anziano e santo Padre Innocenzo, che ogni domenica si è reso disponibile per le Confessioni, i seminaristi… Don Andrew, come al solito, ha allietato i presenti con la sua splendida voce e con la sua mirabile ars celebrandi, esortandoli al contempo, nell’omelia, ad esser sempre perseveranti, se necessario usque ad effusionem sanguinis, nella testimonianza della fede in Gesù Cristo, secondo l’esempio dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, e a pregare intensamente per il Santo Padre. Al termine della celebrazione, i membri del Coetus fidelium «Sant’Andrea Avellino» si sono raccolti dinanzi alla tomba di Sant’Andrea e, tristi, gli hanno rivolto la loro preghiera implorandone l’aiuto, soprattutto ora che non avranno più la S. Messa tradizionale nella sua cappella.

Quare tristis es, anima mea, et quare conturbas me? Spera in Deo, quoniam adhuc confitebor illi, salutare vultus mei et Deus meus!

Ora l’intera questione è nelle mani del Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Meropolita di Napoli, che ha assicurato un suo risolutivo intervento affinché al più presto riprendano le celebrazioni, non sappiamo se nella Basilica di S. Paolo o altrove, e della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.

Sancte Andrea Avellino, ora pro nobis! Intercede pro nobis!

In convertendo Dominus captivitatem Sion,
facti sumus quasi somniantes.
Tunc repletum est gaudio os nostrum,
et lingua nostra exsultatione.
Tunc dicebant inter gentes:
“ Magnificavit Dominus facere cum eis ”.
Magnificavit Dominus facere nobiscum;
facti sumus laetantes.
Converte, Domine, captivitatem nostram,
sicut torrentes in austro.
Qui seminant in lacrimis,
in exsultatione metent.
Euntes ibant et flebant
semen spargendum portantes;
venientes autem venient in exsultatione
portantes manipulos suos.

Conferenza di Mons. Nicola Bux a Napoli: resoconto dell’Agenzia di Stampa ASCA

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L’Agenzia di Stampa ASCA ha pubblicato un sintetico resoconto della conferenza di Mons. Nicola Bux a Napoli dello scorso 17 maggio.

Ecco il testo:

«(ASCA) – Napoli, 19 mag 2014 – ”La parola ‘liturgia’ deriva dal greco e vuol dire ‘culto pubblico’. Chi la svolge e’ solo un ministro. Il protagonista e’ Dio. Oggi, purtroppo, molto spesso la liturgia sembra un intrattenimento simile a quelli di animazione dei villaggi turistici. E’ necessario ridare a Dio il Suo diritto, restituire a Dio il primato del culto. Come ha detto Benedetto XVI, bisogna ridare a Dio il centro nella liturgia”. E’ netto il giudizio del teologo e liturgista don Nicola Bux nella conferenza tenutasi sabato sera in un albergo napoletano per iniziativa di ‘Una Voce’ e di ‘Fraternita’ Cattolica’ sul tema ”Quali diritti ha Dio nella sacra liturgia?”. Per don Bux e’ evidente ”un processo di antropomorfizzazione che ha detronizzato Dio e messo al centro delle celebrazioni liturgiche la figura dell’uomo” con ”il sacerdote che dà le spalle a Dio e si rivolge ai fedeli dal centro della scena, quasi fosse un attore”. ”Una prassi – sottolinea – che non e’ prevista da alcun documento post conciliare”. Di qui la riflessione sulla liturgia celebrata secondo il rito romano antico, la messa tridentina. ”Non si tratta, come qualcuno dice, di dare le spalle al popolo. Il sacerdote e’ un ministro che svolge la funzione, celebra ”versus Deum”. Sia lui che i fedeli sono rivolti verso Dio. D’altronde, non e’ quello che fa un direttore d’orchestra? Da’ le spalle al pubblico rivolto verso i musicisti”. Nel corso della serata e’ stato presentato il libro di Daniele Nigro ”I diritti di Dio. La liturgia dopo il Vaticano II” (Sugarco) con prefazione del Cardinale Raymond Leo Burke. Presenti sacerdoti e fedeli dei ‘Coetus fidelium’ (Gruppi stabili) costituiti a norma del Motu proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI. Agli organizzatori e partecipanti e’ giunto il saluto del Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, che si e’ congratulato per la ”lodevole iniziativa” dicendosi certo che ”il contributo di don Bux costituira’ un arricchimento per tutti, favorendo una crescita spirituale e religiosa”».